Musica

Simone Bacci ospite di PIANETA INFORMAZIONE.

Simone Bacci ospite di PIANETA INFORMAZIONE.
A cura di Ilaria Solazzo.

Emis Killa e Simone Bacci

“Dove le parole non arrivano… la musica parla”. cit. Ludwig Van Beethoven.

uno scatto di molti anni fa…

Simone Bacci da diversi anni a questa parte si è imposto all’attenzione del grande pubblico. Oltre ad essere un grande talento con un bel futuro davanti a sé, Simone è noto per il suo carisma, per la sua solarità e per una certa sensibilità, per un insieme di qualità che lo rendono un personaggio molto amato dagli appassionati dello spettacolo. Noi, oggi, l’abbiamo intervistato per voi.

ILARIA – Ciao Simone, grazie per aver accettato di concederti ai nostri microfoni. Per cominciare vorrei chiederti: la tua canzone cosa racchiude? Raccontaci…
SIMONE – Questa canzone riassume la mia vita. Casa, famiglia, problemi e morte di mio padre, anoressia, depressione, ansia sociale, centro per disturbi alimentari e la brutta malattia di mia madre. Ricordo ancora quando ero praticamente bloccato in ospedale, con un sondino in quanto pesavo circa 39 kg. Mi sentivo sbagliato, incompreso, diverso dai miei coetanei e probabilmente mi ammalai proprio per questo motivo. Dopotutto gli anni precedenti non li avevo passati a casa mia, ma in una casa famiglia e si sa, i ragazzini da piccoli sono tremendamente stronzi e certe cose te le fanno pesare. Nelle orecchie ascoltavo solamente un artista: Emis Killa (praticamente se sono vivo lo devo alla sua musica). Nei momenti più tristi mettevo play a canzoni tipo “Alzati e combatti” e magicamente mi tornava il sorriso. Le sue canzoni erano molto più efficaci di quelle dannate pillole che sono stato costretto ad ingerire per svariati anni della mia adolescenza. La mia canzone non è affatto una roba dove mi piango addosso, tutt’altro, è un mezzo che serve a me per comunicare la mia rabbia, una sorta di rivalsa verso tutte le persone che mi hanno fatto sentire sbagliato. Non punto alla fama, voglio solamente lasciare un pezzettino di me a tutti voi.

ILARIA – Chi è per te Emis Killa?
SIMONE – Emis Killa è un mito. Come quasi tutti sapranno, lui è un famoso rapper italiano, seguitissimo sui social da migliaia di persone. Il suo stile di vita è diventato un vero e proprio esempio, per me e per le nuove generazioni. La sua musica ha riscosso e tuttora riscuote un successo strepitoso, permettendogli di raggiungere traguardi inimmaginabili e meritatissimi. Emis Killa, come me, è un grande appassionato di tatuaggi, come lo si evince dall’innumerevole quantità che ne ha sul suo corpo. Inoltre lo adoro, perché è un personaggio schietto e vero… ricordo ancora quando ha scatenato un polverone mediatico a causa di una sua intervista, nella quale aveva dichiarato di essere contrario all’adozione circa le coppie omosessuali. Molti italiani gli diedero addosso, ma io, onestamente, apprezzai il suo enorme coraggio. Oggi poter dire la verità circa i propri pensieri è divenuto un lusso. Vogliono renderci tutti uguali, tante fotocopie, ma ognuno di noi è nato libero e tale lo dovrebbe rimanere per sempre.

ILARIA – La musica nel 2022 che valore ha per i tuoi coetanei?
SIMONE – La musica è uno strumento molto potente e ricercato da tanti miei coetanei, ma anche da numerosi adolescenti, che si trovano spesso in situazioni nuove e sconosciute, siano esse positive o negative. Oggi la musica è parte di noi e ci aiuta nella quotidianità. Molti ragazzi la utilizzano per studiare, per concentrarsi, per divertirsi, per sfogarsi, per esprimersi, per riconoscersi. Altri la usano per aiutare se stessi a trovare risposte, anche interiori, ed esprimere i propri sentimenti, proprio come afferma Alessandro D’Avenia nel suo libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue”. A volte nella musica si possono trovare quelle risposte di cui avremmo bisogno. La musica non ti fa sentire solo. Aiuta a combattere la tristezza, la solitudine, la rabbia. Gli adulti non capiscono l’importanza che noi ragazzi diamo alla musica, perché spesso loro la vedono solamente come fonte di distrazione o come veicolo di messaggi negativi da parte della società anticonformista. Noi giovani, invece, la consideriamo perlopiù nei suoi lati positivi e la utilizziamo per qualsiasi cosa e in qualsiasi momento. In breve, la musica per noi giovani è uno sfogo, è capire e scoprire il mondo, è ritrovarci tutti in una singola melodia, è unire le nostre passioni con essa, come ballare o suonare uno strumento; la musica è colei che ti fa cambiare la giornata da buia a soleggiata.

ILARIA – Che cosa significa per te cantare?
SIMONE – Per me cantare è tutto. Grazie al canto posso esprimere quello che sono, esprimere le mie emozioni… esprimere quello che voglio dire al mondo attraverso la musica. Spero francamente che il canto possa far parte sempre di più della mia vita. Mi auguro che possa diventare un lavoro serio che mi permetta di inviare messaggi di coraggio e positività a tanti giovani che si sentono incompresi dalla società attuale.

ILARIA – Sei un ragazzo molto sensibile, ed intelligente, cosa pensi dell’attuale guerra?
SIMONE – La guerra è violenza, crudeltà, morte, perdita di persone care, impotenza e paura che non possono essere giustificate da nessun obiettivo. Io penso che la guerra sia la cosa più brutta che possa esserci in un mondo civilizzato come è quello dei nostri giorni. Oggi, con tutto il benessere che vi è, penso proprio che la guerra sia uno degli atti più insensati che il genere umano possa compiere. I grandi uomini politici del nostro tempo, se solo lo volessero realmente, avrebbero tutti i mezzi necessari per discutere i problemi che ci sono senza ricorrere alla guerra. Invece, ogni giorno, ancora oggi si costruiscono armi in grado di distruggere intere popolazioni ed al telegiornale non si sente parlare d’altro che di morte e distruzione di intere città. Spero possa regnare la pace per l’intera umanità.

ILARIA – Sei credente in Dio o ateo?
SIMONE – Sono ateo. Dopo tutto quello che mi è successo non riesco a credere in Dio. Non è una banalità. Un non credente ha profondo rispetto delle convinzioni personali individuali, è più tollerante perché non subisce condizionamenti fideistici, è più aperto e disponibile al confronto perché ha opinioni e non verità, ha una propria morale e non una morale condivisa o imposta.

ILARIA – Quali sensazioni/emozioni vuoi trasmettere al tuo pubblico?
SIMONE – Con i miei brani, attraverso la mia voce, spero di riuscire a trasmettere forza ed amore. Probabilmente ci riesco, dal momento che, sono molte le persone che mi seguono sui social network… e di questo ne sono un sacco felice.

ILARIA – Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
SIMONE – Il mio progetto è quello di poter continuare a fare musica, di poter vivere di questo. Con la speranza che prossimamente possano uscire dei nuovi pezzi e che possano nascere nuove collaborazioni.

ILARIA – Invia un saluto ai tuoi fans…
SIMONE – Un saluto a tutti i miei seguaci. Siete 80 mila pezzi del mio cuore. Grazie per esserci ogni giorno.

Il video della sua canzone è ufficialmente online

Contatti social

Simone Bacci🔹️ (@realbacci) • Foto e video di Instagram

https://www.youtube.com/channel/UCSOeDegexzig9athf6KmwZg

(5) Simone Bacci | Facebook

La musica è il piacere che la mente umana prova quando conta senza essere conscia di contare. (Gottfried Wilhelm von Leibniz)

Le foto sono state fornite a PIANETA INFORMAZIONE da Simone Bacci ai fini dell’intervista.

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