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GIOVANNI CASO OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE

GIOVANNI CASO OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE
A cura di Ilaria Solazzo.

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INTERVISTA

Giovanni Caso, attore partenopeo, signore del palcoscenico italiano, con un gran lungo curriculum di esperienze teatrali e fiction di tiratura nazionale, raggiunge una forte notorietà grazie al suo spiccato talento ed alle sue notevoli doti interpretative. Umile negli atteggiamenti e garbato nei modi, nonostante l’evidente affermazione di attore, si racconta, oggi, a 360° in questa intervista a cuore aperto rilasciata a noi di PIANETA INFORMAZIONE.

ILARIA – Ciao Giovanni e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Partiamo dalla prima domanda. Quando hai deciso di intraprendere la strada della recitazione?
GIOVANNI – Questa strada l’ho intrapresa grazie a mio padre che è stato un attore. Il mio papà durante la guerra ha fatto l’avanspettacolo, la rivista, e quindi a 14 anni, mi ha messo su un palcoscenico insieme ad altri 40 ragazzi del quartiere e da lì ha avuto inizio il mio rapporto diretto con il teatro.

ILARIA – Recitare implica gioie e dolori… Raccontaci.
GIOVANNI – L’attore è quello che custodisce gioie e dolori. L’artista è chiamato a trasmettere sempre il giusto messaggio al pubblico. Quando si interpretano ruoli delicati, difficili, bisogna studiare bene il personaggio a cui dare anima. La forza che mi fa andare avanti quotidianamente si basa sul mio costante impegno di mettermi in gioco.

ILARIA – Da cosa si riconosce un bravo attore?
GIOVANNI – Non esistono criteri oggettivi per stabilire se un attore è bravo o meno. È sempre e solo questione di gusti personali, tutto dipende dalla nostra sensibilità e (aggiungo io) anche dal nostro “background” cinematografico, ovvero dai film che abbiamo visto nel corso di tutta la nostra esistenza, quei film che ci hanno “formati”. Partendo dunque da questo presupposto, ti elenco cinque punti base per definire un bravo attore: 1) Deve provare quello che prova il personaggio. 2) Deve saper sorprendere. 3) Deve essere vulnerabile. 4) Deve saper ascoltare. 5) Deve sapersi “suonare” come se fosse uno strumento. In merito al primo punto, è indubbio che se un attore non crede in quello che fa non potrà convincere nessuno, nemmeno sé stesso.

ILARIA – Sei nel cast Upas. Una soap italiana longeva. Che rapporto hai con il tuo personaggio?
GIOVANNI – Con Bruno Sarti ho in comune la pazienza. Il personaggio a cui do carattere è un medico molto preciso, minuzioso nel suo lavoro, io, invece, ho un carattere differente, sono estroverso, superficiale, sicuro, ecc. Ci compensiamo. A volte esce fuori Bruno Sarti altre Giovanni Caso.

ILARIA – Che emozione hai provato nel momento in cui sei stato selezionato per far parte del magico mondo di un posto al sole?
GIOVANNI – Un’emozione unica, ricordo come se fosse ieri. Feci il provino su parte….e dopo un po’ mi dissero: “OK. Il tuo provino è andata bene. Da oggi sarai il medico di Un posto al sole”. Inutile dirti che il mio cuore era a mille!

ILARIA – La tua vita è costellata da incontri speciali, ti va di raccontarcene uno?
GIOVANNI – In UPAS con Luca word, ma non solo! Con tanti altri compagni di viaggio che sono veramente dei grandi professionisti. Un grande incontro, ad esempio, lo ebbi a 19 anni, presso Cinecittà con Cosimo Cinieri e Paolo Bonacelli. Altra grandissima emozione mi è stata offerta da Carlo Carlei, un grande regista… spero di ritornare a lavorare con Lui.

ILARIA – Un tuo sogno nel cassetto è…?
GIOVANNI – Nel cassetto ho tanti sogni. Indubbiamente avrei voglia di poter fare un film da protagonista con il grande Giancarlo Giannini. Chissa! Magari questo 2022 farà avverare il sogno. Ad ogni modo spero vivamente di continuare a svolgere questo bellissimo lavoro, che mi regala giorno dopo giorno, tante emozioni.

ILARIA – Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
GIOVANNI – All’umanità vorrei far capire che il mondo è fatto di tante cose belle, e soprattutto di aiutare le persone che veramente sono in difficoltà. Aprendo il loro cuore al prossimo, probabilmente, saremo tutti più felici.

ILARIA – Progetti futuri?
GIOVANNI – Sto lavorando molto a teatro, stiamo portando in giro alcuni spettacoli tra cui un varietà ed un dramma che si chiama “Quando si conosce il bene e non si può avere”. Uno spettacolo riadattato da me e Gianpietro Ianneo, che sarà in scena per molto tempo.

ILARIA – Come stai vivendo questa pandemia?
GIOVANNI – Attualmente la pandemia sembra un po’ calata anche grazie a questi vaccini. Mi auguro che non si debba mai più rivivere il periodo drammatico del 2020. Anno quello da dimenticare.

ILARIA – Cosa speri possa donarti questo 2022 a livello professionale e privato?
GIOVANNI – Il 2022 spero a livello privato possa donarmi tanta salute. A livello professionale, invece, tanto lavoro in TV, cinema e teatro.

ILARIA – Le parole non bastano ad esprimere la mia gratitudine. Mi ha fatto piacere intervistarti. Sei un grande artista. Ti auguro il meglio.
GIOVANNI – Grazie per le gentili parole. Se tu potessi vedere la mia faccia, vedresti il sorriso che mi hai regalato. Alla prossima.

Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti. (William Shakespeare)

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente in esclusiva alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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