Spettacolo

PIANETA INFORMAZIONE… GIANNI MAZZA.

PIANETA INFORMAZIONE… GIANNI MAZZA.
A cura di Ilaria Solazzo.

Gianni Mazza, nato a Roma il 5 ottobre del 1944, sotto il segno della Bilancia, è uno dei personaggi più popolari della tv italiana. Lavora ininterrottamente in TV dal 1978. Comincia la sua carriera di arrangiatore e direttore d’orchestra nel 1965 portando brani di successo alle grandi manifestazioni canore. L’elenco di tutti i programmi tv cui ha partecipato è lungo. Un momento determinante per la sua carriera è sicuramente l’incontro con Renzo Arbore, con il quale realizza, negli anni ’80, Telepatria International, Cari amici vicini e lontani, Quelli della notte, Indietro tutta. Gli anni ’90 si caratterizzano per la collaborazione con Michele Guardì. Partecipa, infatti a ben sei edizioni del varietà “Scommettiamo che… ?”, per poi trasferirsi a “Domenica in”, nel 1997 con Mara Venier e nel 1998 con Fabrizio Frizzi. Nel mezzo ci sono partecipazioni al “Festival di Sanremo” e musiche per vari film. Questo e molto altro hanno costellato e costellano la lunga e brillante carriera del Maestro.

Pagina ufficiale su Facebook

https://www.facebook.com/maestro.giannimazza/

INTERVISTA

Gianni Mazza è un compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore e tastierista romano. Come compositore ha composto ed arrangiato svariate colonne sonore per il cinema e la televisione. Ha prodotto numerosi dischi per artisti come Little Tony, Franco Califano, Corrado, Roberto Benigni, Stefano Rosso, Anna Melato, Renzo Arbore ed altri ancora. Ha partecipato sin dagli anni settanta come direttore d’orchestra a numerose trasmissioni televisive, tra le quali “Quelli della notte”, “Indietro tutta”, “Tic” e “Scommettiamo che… ?”, “Mezzogiorno in famiglia”, e non solo! Ho chiacchierato piacevolmente, quest’oggi, telefonicamente con il Maestro Mazza, per parlare con lui di tutto e di più.

ILARIA – Ciao Gianni e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Partiamo con la prima domanda. Quando è nata in te la passione per la musica?
GIANNI – Nella casa dei miei genitori vi era un pianoforte che mio padre e mia madre suonavano. Per noia ho iniziato ad avvicinarmici. Con il tempo mi ci sono appassionato anche io. Il desiderio di voler prendere lezioni per imparare è stato graduale… come dire, non si è trattato di amore a prima vista! (Ride).

ILARIA – I tuoi genitori che futuro sognavano per te?
GIANNI – Tutt’altro. Speravano io facessi l’impiegato statale, grazie al quale si ha uno stipendio assicurato per tutta la vita, un posto sicuro, insomma, invece ho optato per essere un precario a vita. Sentivo dentro di me un forte richiamo per il mondo artistico e chiaramente ho fatto carte false per seguire questa mia grande passione.

ILARIA – Da ragazzo chi era il tuo idolo?
GIANNI – Ray Charles Robinson. Cantante e pianista statunitense, considerato uno dei più grandi pionieri della musica soul. Perse completamente la vista all’età di sei anni forse a causa di un glaucoma. Seppe coniugare sonorità diverse, dal rhythm and blues alla musica country, dal Vocal jazz al piano blues fino al soul blues. Il brano Georgia on My Mind è stato il suo più grande successo. Nel 1990 partecipò, classificandosi al secondo posto, al Festival di Sanremo dove interpretò in coppia con Toto Cutugno la canzone “Gli amori”. Il suo ultimo contributo alla musica è stato la produzione di un disco di duetti con B.B. King, Elton John, Norah Jones e Johnny Mathis. The Genius – come era stato soprannominato per il suo straordinario talento artistico, nel 1980 apparve nel film “The Blues Brothers”. Frank Sinatra lo chiamò “l’unico vero genio del business”. Resta, per me, un Artista indimenticabile. Crescendo mi appassionai anche al gruppo musicale britannico “The Beatles”.

ILARIA – Qual è stata la tua più gran soddisfazione in campo artistico?
GIANNI – Dimostrare a chi non aveva mai scommesso su di me che sono stato in grado di raggiungere i miei obiettivi. Ad esempio, i miei genitori erano molto scettici verso questa mia scelta… con gli anni, fortunatamente, hanno avuto occasione di notare quanto davvero valgo come musicista ed artista.

ILARIA – Le delusioni, hanno bussato anche alla tua porta durante questi 50 anni di carriera?
GIANNI – Chi non ha mai avuto delusioni?! Delusioni in amore ne ho avute tante. Ma ne ho collezionate anche in altri ambiti da parte di amici, conoscenti e colleghi. Molti si sono rivelati, purtroppo, nel tempo, tutt’altro. Comunque, fortunatamente, sono sopravvissuto ad ogni “sgambetto” ricevuto in ogni singola sfera.

ILARIA – C’è mai stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto e di cambiare lavoro?
GIANNI – No! Assolutamente, no.

ILARIA – La rinascita del vinile, a tuo avviso, è una questione di cuore?
GIANNI – Sì, ma non solo. Vi è in primis una scelta strategica da parte dei potenti di rimettere in commercio i giradischi e di inserire sul mercato attuale un supporto vintage tanto caro ai veri cultori. Un giradischi è un must se si vuole godere la tua musica preferita dal vinile. Per rendere il collegamento il più semplice possibile, si dovrebbe scegliere un giradischi con preamplificatore phono integrato (RIAA) e utilizzare il pickup incluso. In questo modo è possibile collegare facilmente il giradischi a qualsiasi sistema moderno senza alcun equipaggiamento aggiuntivo e senza costi aggiuntivi. A parlar chiaro ti dico che quel suono caldo, avvolgente, ruvido, che solo un disco LP può dare, gli appassionati lo riconoscono. Un’esperienza quasi fisica, che collezionisti e nostalgici conoscono bene e che non sono disposti a scambiare con la musica digitale di oggi. Il mercato del vinile, fortunatamente, sta vivendo, da qualche anno, una nuova giovinezza. C’è un interesse sempre più crescente verso il supporto che ha cambiato la storia del nostro costume, un desiderio di rivalsa nei confronti di chi un presente che, probabilmente ha un’urgenza di ritrovare la sua infanzia perduta. Il vinile riconquista sempre più spazio, sia per il suo fascino vintage ma anche perché gli appassionati affermano che a differenza dei cd o dello streaming, il vinile ha un aspetto insuperabile. Inoltre, coinvolge il pubblico di tutti i generi, dai grandi classici della musica italiana al più recente pop e rock.

ILARIA – Tu hai lavorato con molti vip. Uno di questi è stato Frizzi. Un aggettivo per Fabrizio Frizzi?
GIANNI – Era una persona splendida. Un amico carissimo e sempre pronto a darmi una mano. Manca tantissimo. La sua scomparsa è un dolore grande da dover mandar giù. Per il pubblico, Frizzi, è stato uno dei principali volti della Rai, uno dei conduttori con più trasmissioni all’attivo ed è stato doppiatore nei primi tre film della saga di “Toy Story”, ma chi come me lo ha vissuto nel quotidiano, può asserire che, Fabrizio, è stato un uomo di grande spessore umano. Era una persona seria sul lavoro, ma anche divertente, molto entusiasta, fino agli ultimi giorni in Rai. Il Teatro delle Vittorie racchiude e custodisce tanti ricordi miei con lui. In molti ricorderanno “Scommettiamo che… ?” il celebre programma RAI, curato e diretto da Michele Guardì, che si basava sul format ZDF “Wetten, dass..?” e vedeva in ogni puntata diversi concorrenti sottoporsi a varie prove di cultura e abilità. In studio, alcuni ospiti vip, scommettevano sulla riuscita di tali prove. Io da Maestro d’orchestra del programma, impegnato a dirigere l’orchestra (detta Orchestra Fisarmonica), posso dirti che Fabrizio era uguale davanti e dietro le telecamere. Fabrizio era se stesso, non aveva filtri, per questo il pubblico lo ha amato profondamente ed il giorno del suo funerale lo ha avvolto in un vero e sincero abbraccio nazionale.

ILARIA – E di Renzo Arbore cosa puoi dirci?
GIANNI – Renzo è simpaticissimo e spiritoso. Ha la battuta sempre pronta. Arbore è una persona intelligentissima… Un genio, un inventore… ed è senza dubbio uno dei personaggi di spettacolo italiani più famosi degli ultimi 50 anni. Come tutti quelli del segno del cancro ha un carattere difficile, ma è un professionista straordinario, uno di coloro che la TV l’hanno reinventata dandole un valore aggiunto notevole. A lui devo moltissimo. Mi chiamò per dar vita ad un programma nuovo e convocò oltre me Riccardo Pazzaglia, Simona Marchini e Maurizio Ferrini, Frassica e tutti gli altri. “Quelli della notte”, fu un successo incredibile, entrò nel modo di parlare, cambiò la comicità in televisione. Noi eravamo veramente incoscienti. Il varietà si fonda sempre sulla improvvisazione. Farlo in “Quelli della notte”, in un salotto di amici era già difficile ma improvvisare al Teatro delle Vittorie con un pubblico presente, grande, numeroso che vuole sentire le battute e ridere è da irresponsabili. Abbiamo potuto farlo perché l’Italia di allora ce lo permetteva. È ormai considerato un simbolo della tv italiana e una pietra miliare della musica.

ILARIA – Un tuo ricordo su Corrado e sulla Carrà…
GIANNI – Corrado era una persona fantastica. Non ho mai avuto uno screzio con lui. Insieme facemmo un programma di un annetto su Canale5. È stato un notissimo conduttore televisivo ed è considerato uno dei padri fondatori anche della radio italiana. Ha avuto una lunghissima carriera ed è sempre stato amatissimo dal pubblico, oltre che per le sue grandi capacità professionali, anche per il garbo, l’eleganza e la naturale simpatia che emanava. “Grazie di cuore Corrado per averci fatto bella compagnia per tanti anni”. Della Carrà posso dirti che ho avuto occasione di lavorarci insieme grazie a Bracaldi per un programma da Riva del Garda. Era una vera e propria regina della televisione italiana. Il pubblico continua ad amarla perché è stata capace di fare cose grandiose in ambito artistico in tutto il mondo. L’unica donna che stando accanto a Mina non ha perso luce, insieme sono state incredibili.

ILARIA – Quando non lavori quali sono i tuoi hobby?
GIANNI – A dir la verità il mio lavoro è anche il mio hobby (Ride). Ad ogni modo dopo la musica per me vi è solo il mare e la navigazione. Amo stare solo sulla barca in mare. Il mare è tante cose. Il mare è bello nella sua varietà, nella sua vastità, nella sua imprevedibilità. Il mare diventa troppe cose, è troppe cose, si concentra in tante cose da non poter dare una sola definizione. Il mare è infinito, perché ci sono tante cose in mezzo, perché ci sono tante cose dentro, perché è un ponte che collega e non è mai abisso che divide, è uno spazio condiviso da tutta l’umanità dove non esistono i confini della terra e dove anche i confini, se davvero ci possono essere, non sono che linee molto più inconsistenti che sui continenti. Il mare è un ponte di collegamento, il mare è una connessione, il mare non è mio, non è tuo, il mare non può essere di una sola persona, il mare non conosce l’egoismo, il mare è altruismo, il mare è nostro.

ILARIA – Che rapporto hai con la fede?
GIANNI – Sono agnostico. Ho delle cose che non mi tornano. Non perdono alla Chiesa di esser continuamente al di fuori dalla realtà, sempre chiusi nel loro concepire alcuni comportamenti che sono assolutamente sbagliati, dal mio punto di vista. Parlo di tematiche quali il divorzio, l’aborto, l’uso del profilattico, ecc. La fede è complicata… o si crede o non ci si crede.

ILARIA – A chi ti senti di voler dire GRAZIE?
GIANNI – A Guardì, con cui ho fatto un sacco di cose, da “Scommettiamo che… ?” a “Piazza Grande”, ecc, devo tutto. Ha creduto in me, come mai nessuno aveva fatto prima. Quello che ha fatto per me è stato davvero speciale. Voglio dirgli “grazie” per tutte le volte che è stato al mio fianco: nei momenti di gioia come nelle avversità, è stata ed è una presenza importante della mia vita.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente, esclusivamente ad Ilaria Solazzo, a titolo gratuito.

Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 

Similar Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *