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Marina La Rosa solidale con Marco Bellavia

La prima edizione del Grande Fratello in Italia era nata nel 2000 per essere l’occhio di un supervisor sulla vita di un gruppo di sconosciuti dentro una casa, che osservava i cambiamenti di umore di ognuno di essi dovuto principalmente alla privazione della libertà ed alle dinamiche instauratesi tra loro. Il primo GF italiano era composto da PERSONE normali, vere! Ognuna di esse con le proprie sfaccettature, ma pur sempre esseri UMANI ai quali non importava l’audience o il compenso… L’occhio del GF, condotto da Daria Bignardi dagli studi di Cinecittà in Roma, non dettava “regole”, non condizionava le dinamiche, era l’occhio di un padre, che lasciava liberi di vivere i propri figli a condizione che essi non avessero mai perso di vista l’unica cosa che li accomunava… l’umanità.

Riporto le affermazioni pubbliche di Marina La Rosa sul “Grande Fratello Vip”.

“Grande solitudine. La globalizzazione prima ed i social dopo hanno accorciato le distanze, siamo tutti più vicini, tutti iperconnessi. Processo paradossale che invece di unirci ha creato delle distanze emotive sempre più significative. Ci sentiamo profondamente soli, con delle relazioni sociali fin troppo superficiali di cui forse ci accontentiamo pur di sentirci parte di un gruppo. Ma quale gruppo? ‘Inadeguatezza’ e ‘sofferenza emotiva’ sono le nuove fragranze che hanno sostituito i nomi di lavanda e sandalo nelle boccettine dei diffusori per ambiente sugli scaffali di un qualunque supermercato. Il disagio sociale che ne deriva è talmente grande che nessun bonus psicologico potrà aiutarci. Ho iniziato, grazie alla mia laurea in psicologia (senza presunzione e forse un po’ per per gioco), una terapia di gruppo su Instagram in cui rispondo ai miei ‘disadattati’. Ed incredibilmente si sentono meno soli. Si, disadattati come me che non riescono ad adattarsi all’ambiente e ai suoi cambiamenti. Ed io personalmente, a dir la verità, mi rifiuto di adattarmi ad una società che non include la debolezza. Sono sincera, non ho visto ancora il grande fratello di quest’anno ma la cosa che è accaduta è talmente grave che non possiamo restare indifferenti né noi né il conduttore sacrificando così il disagio sociale di un uomo sempre e solo per l’unico Dio da pregare, l’audience. Sull’altare però stavolta il sacrificio è troppo grande. Per la prima volta, dopo anni, avrei voluto essere lì dentro Marco Bellavia e dirti semplicemente ‘io ci sono’. E invece non c’è stato nessuno. Perdonali se puoi, non sei tu ad essere sbagliato. Nessuno, neanche il conduttore che invece di intervenire adesso, oggi, subito, ora, aspetta la puntata di domani sera.. sai che picchi d’ascolto Alfonso. Eppure sei un uomo molto intelligente, adesso al timone di una nuova avventura e tra le mani una grande opportunità. Coglila. Il disagio emotivo è una realtà, non un reality”.

Tratto dal profilo social dell’Artista

Marina la Rosa | Facebook

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