Spettacolo

Martufello: Il mio sogno? Un ultimo spettacolo del Bagaglino.

Martufello: Il mio sogno? Un ultimo spettacolo del Bagaglino.

A cura di Ilaria Solazzo.

Fabrizio Maturani, noto come Martufello, attore e tra i maggiori comici italiani, in un’intervista esclusiva ci parla del suo sogno di rivedere il Bagaglino, format teatrale e poi televisivo che ha appassionato intere generazioni, nonché dei suoi progetti per il futuro, della pandemia, della sua interpretazione nel “Il Divin Codino”, delle vacanze e delle nuove generazioni di umoristi.

Maurizio Maturani, in arte Martufello. Alias, Carlo Mazzone. La sua interpretazione dell’allenatore romano e romanista, lui che è nato a Sezze, ma tifa la Magica da sempre, nel film “Il Divin Codino” ha sorpreso e strappato parecchi consensi. Non un’imitazione, ma una vera e propria performance scenica. Semplice, pulita, lineare. Come il reale rapporto tra Roberto Baggio, uomo da mille sfaccettature, soprattutto umane, e l’amatissimo sor Carletto durante l’esperienza al Brescia, nei primissimi anni del nuovo Millennio.

INTERVISTA

ILARIA – Ciao Maurizio e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Grazie per aver accolto il mio invito. Vorrei iniziare la nostra chiacchierata con una prima domanda. Non è passata inosservata la tua interpretazione di Mazzone ne “Il Divin Codino”. È stato facile?
MARTUFELLO – Assolutamente no! Era più facile fare il Mazzone che vedevamo allo stadio strillare ed incitare i suoi. Qui, invece, è stato un pochino diverso, un Mazzone padre, che capisce il giocatore, la persona. Non è stata, quindi, una passeggiata interpretarlo, ma alla fine ce l’ho fatta e non posso che esserne soddisfatto.

ILARIA – Come ti sei preparato per interpretare Carlo Mazzone?
MARTUFELLO – Non l’ho fatto… durante le riprese lasciavo a casa Martufello e mandavo Maurizio sul set. Qualcuno ha parlato di un’imitazione, tuttavia non è stato semplice: nonostante abiti da 40 anni a Roma, non so parlare realmente romanesco. Ho sempre un po’ di timore se faccio cose molto diverse dal mio essere, mi è capitato spesso anche a teatro, per esempio in una commedia di Petrolini, poi però quando mi convincono riesco a dare il meglio.

ILARIA – Dopo tanti anni di carriera quale è stato il momento più appagante?
MARTUFELLO – I quaranta anni di Bagaglino. Quest’anno sono 50 anni di carriera, di teatro, di televisione. La carriera dell’artista è sempre appagante, perché comunque sia è un mestiere d’oro, bello, simpatico, che ti permette di girare e conoscere tanti luoghi e persone, nonché di fare tante amicizie. C’è sempre ogni giorno da imparare e studiare. Nella mia carriera, infatti, non mi sono mai fermato.

ILARIA – Tanti sono gli aspiranti giovani che si avvicinano al mondo del teatro e vogliono imitare la vostra generazione… Che consiglio ti senti di poter dare loro?
MARTUFELLO – È quello di studiare, (non recitazione). Sono tra quelli che sono fermamente convinti che nessuno possa insegnare niente… a meno che non abbia delle doti e delle qualità spiccate. La scuola, pertanto, è ciò che permette di affacciarsi al mondo dello spettacolo con un bagaglio di cultura corretto, perché oggi la cultura è tutto, e rispetto a questo c’è davvero poco da fare. Parlare bene in italiano, saper affrontare qualsiasi discussione ed argomento non è da tutti. Solo se si possiedono queste virtù, anche fare spettacolo sarà un cammino tutto in discesa.

ILARIA – Cosa ritieni ci abbia insegnato la pandemia?
MARTUFELLO – La pandemia ha cambiato tante cose nella nostra vita, nel nostro modo di fare, di pensare e di agire. Non lo possiamo nascondere. Spero che la vita che facevamo prima del virus si possa riprendere al più presto. È un po’ difficile, ma noi siamo un popolo che è svelto a dimenticare ed a ripartire più veloce degli altri. Per noi artisti è cambiato molto. Il Covid ci ha fatto stare fermi, non ha fatto divertire la gente. Ho ricominciato a lavoricchiare per fortuna… il mestiere non l’ho mai dimenticato. La cosa che mi fa più piacere… è che le persone non si sono scordate di come ci si diverte, di come si ride e di come si sta insieme. Speriamo, pertanto, che andrà tutto bene, altrimenti sarà un gran caos. È peggio un popolo triste, che uno arrabbiato, io la penso in questo modo.

ILARIA – Gli italiani, in questo periodo in cui i tg divulgano solo immagini devastanti legate alla guerra, hanno bisogno anche un pò di sorridere. Hai pensato ad una nuova rivisitazione del Bagaglino in televisione?
MARTUFELLO – Il Bagaglino è difficile che si rifaccia, perché appartiene alla Banca d’Italia, che non ha intenzione di mollarlo e di darlo a nessuno. Si preferisce, purtroppo, tenerlo così. Non ho capito per fare cosa. Per il momento, quindi, il Bagaglino è chiuso, non si fa ed a non ci danno neanche la possibilità di tenere un ultimo spettacolo. Staremo a vedere cosa accadrà.

ILARIA – Quali i tuoi prossimi impegni lavorativi?
MARTUFELLO – Vorrei fare qualche serata durante l’estate. La priorità per me resta andare nelle piazze, far divertire le persone come una volta. Oggi certamente vi è il virus che mette paura, ma questo non vieta al nostro mondo di andare avanti. Le persone, oggi come non mai, sentono l’esigenza di ritrovarsi, stare all’aperto e condividere qualche momento all’insegna della spensieratezza.

ILARIA – Grazie per avermi concesso questa bella e sincera intervista.
MARTUFELLO – Grazie a te di aver deciso di fare questa chiacchierata che arriva del tutto inaspettata, significa in fondo che qualcosa di buono è stato fatto, (Ride). Un abbraccio. A presto!

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente dall’artista Martufello alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

Per le foto si ringrazia pubblicamente l’artista per averci permesso di utilizzarle solo ed esclusivamente per questa intervista odierna.

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